Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio del 28 dicembre al Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, e il Ministro dell'Interno, Marco Minniti.
Lo ha reso noto la Presidenza della Repubblica. Il Presidente del Consiglio dei Ministri - si legge nella nota del Quirinale - ha presentato per la firma i seguenti atti deliberati dal Consiglio dei Ministri: il decreto di convocazione dei comizi elettorali per le elezioni del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati per il 4 marzo 2018, nonché di determinazione della data della prima riunione delle nuove Camere fissata per il 23 marzo 2018; il decreto di assegnazione alle Regioni del territorio nazionale e alle ripartizioni della circoscrizione Estero del numero dei seggi spettanti per le elezioni per il Senato della Repubblica; Il decreto di assegnazione alle circoscrizioni elettorali del territorio nazionale e delle ripartizioni al territorio della circoscrizione Estero del numero dei seggi spettanti per le elezioni della Camera dei Deputati. Il Capo dello Stato ha firmato i suddetti decreti, che sono stati controfirmati dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dal Ministro dell'Interno. "Ritengo importante aver raggiunto l'obiettivo di essere arrivati alla conclusione ordinata della legislatura", ha detto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, nel corso della conferenza stampa di fine anno. "Sarebbe stato grave e devastante arrivare ad interruzioni traumatiche ed esercizi provvisori", ha aggiunto. Ed "E' stata una legislatura fruttuosa, l'Italia si è rimessa in moto dopo la più grave crisi del dopoguerra e lo ha fatto innanzitutto per merito degli italiani, ora non si devono dilapidare questi sforzi". "Alla prossima legislatura l'impegno di proseguire in questa crescita economica, siamo all'inizio di questo percorso e c'è molta strada da fare", ha aggiunto. "Era quasi impossibile immaginare una seconda conferenza stampa del mio governo, un anno dopo" e di certo "Non abbiamo tirato a campare, il mio governo ha fatto pochi annunci, ma non ha preso poche decisioni. In Italia c'è una sinistra del governo a disposizione del paese". "Il G7 ha avuto un successo organizzativo vicino alla perfezione. Da Taormina sono arrivati anche altri successi come l'accento verso l'Africa", ha sottolineato il presidente del Consiglio. "L'anno che finisce è stato anche quello che ha caratterizzato la sconfitta di Daesh, anche il nostro Paese ha dato un contributo importante", ha aggiunto. "Sul piano economico, abbiamo messo un punto fermo a una strategia: sarà una strada lunga ma di successo, abbiamo accompagnato la crescita rispettando le regole e non aumentando le tasse, abbiamo recuperato un milione di posti di lavoro, la maggior parte a tempo indeterminato", ma "bisogna ancora insistere. La crescita ha preso un buon ritmo, il doppio delle previsioni di un anno fa. Il fanalino di coda in Europa non siamo più noi. Abbiamo delle cifre record per l'export". E a chi parla di "Soldi pubblici alle banche", il presidente del Consiglio spiega che "in realtà, con il decreto si trattava di salvare il risparmio, altro che regalare soldi ai mariuoli". "Il sistema italiano ha risolto le proprie crisi rilevanti e sta riducendo i propri crediti deteriorati. Noi vigileremo sul sistema perché l’attività di risanamento prosegua, ma cerchiamo di evitare che ci siano delle crisi". "Il 2017 è stato l'anno di svolta sui temi migratori e sul contrasto al traffico degli esseri umani. Noi siamo un Paese orgoglioso della sua capacità di accoglienza" e contemporaneamente siamo "orgogliosi di aver dimostrato che è possibile infliggere colpi durissimi ai trafficanti di essere umani. Sono diminuiti gli arrivi e di morti in mare, c'è una strada seria che si può percorrere, gestibile sul piano umano, e credo che questa strada meriti un sostegno generale". "Il capitolo dei diritti - ha proseguito Gentiloni - è purtroppo incompiuto, ma è un capitolo storico: l'anno scorso le unioni civili, quest'anno i provvedimenti sul contrasto alla violenza contro le donne, il biotestamento. Sono da 16 anni in Parlamento e da 16 anni ho sentito parlare di unioni civili e biotestamento", ha sottolineato il presidente del Consiglio. "Abbiamo fatto un grandissimo lavoro di riforme portando avanti anche quelle dei governi precedenti, in particolare dal governo Renzi e abbiamo lasciato un’eredità al governo successivo", ha aggiunto. "Vi assicuro che il governo non tirerà i remi in barca nelle prossime settimane, il governo governerà", ha rassicurato Gentiloni, "L'Italia che va verso il voto, è un paese affollato da tensioni, ma anche un paese dinamico e promettente, che merita fiducia". "Io ho provato a far approvare la norma sullo Ius soli, ero e sono convintissimo dell'importanza di questa norma che non ha nulla a che fare con gli sbarchi degli immigrati. La verità è che non siamo riusciti a mettere insieme i numeri sufficienti a fare approvare questa legge. Non c'erano incertezze sui contenuti, c'erano certezze sulla mancanza di numeri". "Sull'Ilva penso abbia ragione il governo. Mi sono rivolto, in modo istituzionale e rispettoso, al presidente della Regione Puglia e al sindaco di Taranto, confidavo nel Natale. Mi auguro che il mio appello, preghiera, con le proposte del ministro Calenda, aiuti a sbloccare questa situazione. Stiamo parlando di 14 mila posti di lavoro e miliardi per una bonifica ambientale. Tutto possiamo fare, tranne che mandare in fumo tutto questo. La mia richiesta è di ritirare il ricorso per evitare che la situazione arrivi a dei punti di crisi gravissimi". L'Italia "E' anche il paese più in salute del mondo - ha aggiunto - ma non deve mettersi "in pausa, e il governo si affida alle decisioni del presidente della Repubblica, sarà il presidente Mattarella a dettare tempi e modi dei passaggi istituzionali". "Oltre a svolgere il ruolo di presidente del Consiglio, darò il mio contributo alla campagna elettorale del mio partito, il Pd, poi di forme e modi ne discuteremo insieme". "I governi non sono super partes, fanno riferimento a una maggioranza", ha aggiunto. "Mi auguro che la mia parte politica abbia un ottimo risultato alle elezioni, dobbiamo anche non drammatizzare il tema della instabilità politica, che certamente è un tema. Siamo abbastanza vaccinati sulla frequenza di cambiamenti di governo", ha aggiunto. "L'interesse del Paese è quello di avere una campagna elettorale che limiti la diffusione di paure, il dilettantismo, la facile vendita di illusioni". "Non credo" che si sia lesinato nella cooperazione con Roma, ma "C'è certamente una questione": "dare alla nostra Capitale un impulso maggiore. Penso che Roma abbia tutte le risorse e capacità per avere anche un maggiore dinamismo sul piano economico. Il governo non solo non ostacola, ma è a disposizione", ha aggiunto. Fra i temi di politica estera Gentiloni ha ricordato che "La missione in Niger, inserita in tante altre, deve segnare un'identificazione chiara in quello che siamo nel rapporto internazionale. I governi italiani negli ultimi 70 anni hanno avuto una coerenza chiara. Si deve avere anche molto chiaro il nostro interesse nazionale. Noi dobbiamo guardare all'Africa per le sue opportunità, oltre che per i suoi rischi. Il Niger è un importante crocevia dei flussi migratori e lì si sono concentrati traffici molto rilevanti di essere umani", ha aggiunto. "La fiducia sulla legge elettorale è stata una decisione difficile, anche decidere il contrario avrebbe potuto essere una forzatura", ha ricordato Gentiloni. "Il governo ha sempre sostenuto che si tratta di una materia di iniziativa parlamentare, ma non sarebbe rimasto estraneo. Dopo 10 mesi e diversi tentativi falliti, a due mesi dalla fine della legislatura, ho ritenuto di prendere quella decisione. Legittimo chi considera questa decisione una forzatura", ha aggiunto. Paolo Gentiloni ha sottolineato che "La nostra affezione alla democrazia e alla libertà resta fondamentale e il mondo dell'informazione è una parte irrinunciabile ed essenziale. Il governo credo abbia fatto molto, ma bisogna fare molto di più. Oggi chi è soggetto alla precarietà e più esposto a minacce ed intimidazioni", ha aggiunto. Il Consiglio dei Ministri si è poi riunito lo stesso giovedì 28 dicembre 2017, alle ore 18.43 a Palazzo Chigi, sotto la Presidenza del Presidente Paolo Gentiloni, ed ha preso atto della decisione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di sciogliere le Camere, approvando tre decreti del Presidente della Repubblica per le elezioni politiche del 2018 che sono poi stati poi presentati per la firma al Quirinale. (Regioni.it 3295)